Negli ultimi anni il mondo della cosmetica sta vivendo una vera rivoluzione. Sempre più persone chiedono prodotti con ingredienti naturali e rispettosi dell’ambiente, mentre le tecnologie biotecnologiche aprono la strada a formulazioni innovative e trattamenti sempre più mirati.
Per capire meglio cosa si nasconde dietro queste tendenze, abbiamo raccolto il punto di vista di Antonella D’Amico, Direttore Tecnico dell’Accademia Gilmont, che ogni giorno osserva e lavora con l’evoluzione del settore.
La clean beauty e l’uso di ingredienti naturali stanno diventando sempre più richiesti: quali sono le motivazioni principali di questa scelta da parte dei clienti?
«Il biologico è senza dubbio una grande risorsa, ma non possiamo ignorare che il suo successo è stato alimentato anche da una certa paura verso ciò che non si conosce. Molti consumatori scelgono un prodotto perché “suona naturale”, più che per una reale comprensione della sua efficacia. Capisco il desiderio di sicurezza e di rispetto per l’ambiente, ma spesso manca una diagnosi accurata delle esigenze della pelle: la decisione è guidata più da percezioni, mode o timori che da una valutazione scientifica.»
Come cambia il lavoro di estetiste e operatori del settore con l’introduzione di cosmetici biotech e sostenibili?
«Il biotech è una risorsa straordinaria, capace di risultati concreti e innovativi. Il suo vero valore si esprime solo se viene utilizzato con consapevolezza. Per estetiste e operatori significa aggiornarsi costantemente, studiare, capire davvero gli ingredienti per poter guidare i clienti in scelte su misura. Oggi il loro ruolo non è più soltanto esecutivo: sono consulenti, educatori, professionisti che devono saper spiegare, rassicurare e consigliare.»
Quali sono le principali sfide e opportunità legate all’uso di ingredienti biotecnologici nei trattamenti estetici?
«La sfida più grande è la responsabilità. Non si tratta di schierarsi a favore del bio o del biotech, ma di imparare a usarli entrambi con criterio. Serve formazione, capacità di comunicazione e la volontà di andare oltre le etichette. L’opportunità, però, è enorme: la biotecnologia permette di sviluppare prodotti più mirati, sicuri e rispettosi dell’ambiente, offrendo trattamenti davvero personalizzati.»
Secondo lei, quanto l’attenzione all’eco-sostenibilità influenzerà le tendenze della bellezza nei prossimi anni?
«L’eco-sostenibilità diventerà sempre più importante, non c’è dubbio. Ma non basta cercare il logo “green” sulla confezione. Serve consapevolezza: dobbiamo avvicinarci alla chimica con coscienza, senza demonizzarla, e allo stesso modo al biotech, che è una frontiera affascinante ma che richiede responsabilità. Solo così potremo parlare di vera sostenibilità e non di semplice moda.»
Questa intervista ci ricorda che il futuro della bellezza non è una battaglia tra “naturale” e “scientifico”, ma un invito a conoscere, scegliere e usare i prodotti in modo consapevole, con rispetto per la pelle e per l’ambiente.