Dal 1° settembre, l’Unione Europea ha introdotto una nuova restrizione che riguarda il settore nails: due ingredienti comunemente utilizzati nei gel e negli smalti semipermanenti, il Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide (TPO) e il Dimethyltolylamine (DMTA), sono stati inseriti nell’elenco delle sostanze vietate nei cosmetici.

Perché? Entrambi sono stati classificati come presunti tossici per la riproduzione umana.

Il TPO è un fotoiniziatore utilizzato per la polimerizzazione degli smalti in gel, mentre il DMTA è un condizionante che favorisce l’adesione del prodotto all’unghia. Con la nuova normativa, né i professionisti né i consumatori potranno più utilizzare prodotti che li contengono.

Cosa cambia

  • Divieto totale: non sarà consentita né la produzione né l’utilizzo di scorte già esistenti.
  • Obbligo di smaltimento: i prodotti non conformi dovranno essere ritirati dal mercato e smaltiti a carico dei distributori.
  • Controllo etichette: consumatori e operatori del settore dovranno verificare attentamente la composizione dei prodotti.

Una transizione già in atto

Il Ministero della Salute, attraverso una circolare diffusa ad agosto, ha chiarito modalità e tempi del divieto, specificando anche le procedure di ritiro e sostituzione.

La buona notizia? Gli smalti e i gel già in commercio sono stati riformulati senza TPO e DMTA: sarà quindi possibile continuare a richiedere manicure e trattamenti semipermanenti in totale sicurezza.

La voce dell’Accademia Gilmont

Abbiamo chiesto un parere ad Antonella D’Amico, direttore dell’Accademia Gilmont:

«Nel mondo del nails la corsa al “più lucido, più resistente, più veloce” ha spesso portato a chiudere un occhio sulla chimica. Per anni abbiamo applicato gel e semipermanenti senza chiederci davvero cosa ci fosse dentro quei barattolini colorati. Eppure, sotto quella patina di brillantezza, si nascondeva un ingrediente inquietante: il TPO, un fotoiniziatore tanto diffuso quanto discusso.

Ebbene sì: il TPO – insieme al DMTA – è finito nel mirino dell’Unione Europea perché non si può barattare la salute per una manicure perfetta. I dati tossicologici parlano chiaro e non lasciano spazio a leggerezze».

L’Accademia Gilmont: un passo avanti, mai indietro

Mentre molti corrono ai ripari solo adesso, noi all’Accademia Gilmont abbiamo fatto una scelta netta già 15 anni fa: eliminare ogni prodotto contenente TPO e DMTA.

Non per paura delle multe.
Non per obbligo.
Ma per una precisa visione: la bellezza deve essere sicura.

Per questo oggi tutti i trattamenti nails vengono realizzati esclusivamente con prodotti 100% conformi alle normative europee, selezionati non solo per performance ma anche per sicurezza.

Le nostre allieve imparano fin da subito a lavorare con materiali che rispettano la salute della cliente e del professionista, mentre i docenti – veri esperti del settore – garantiscono aggiornamento costante e un approccio che non si limita all’estetica, ma mette al centro la consapevolezza.

Antonella Cos’è il TPO (Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide)?
Un fotoiniziatore usato nei gel UV per unghie: in pratica, è ciò che permette al prodotto di indurirsi sotto la lampada.

Perché è pericoloso?

  • Può causare reazioni cutanee, allergie e irritazioni.
  • È sospettato di avere effetti tossici a lungo termine sull’organismo.
  • In caso di esposizione cronica, i rischi non riguardano solo la cliente, ma soprattutto le onicotecniche, che respirano e manipolano queste sostanze ogni giorno.

L’Unione Europea ha scelto di vietarne l’uso nei cosmetici per tutelare sia i professionisti che i consumatori, alzando l’asticella della sicurezza.

E allora la domanda è: continueresti a usare un prodotto vietato?
Il punto è semplice: se un ingrediente è stato messo al bando in tutta Europa, ha ancora senso difenderlo solo perché “funziona bene”? O perché non richiede particolare formazione per essere usato?

Chi sceglie di ignorare la normativa mette a rischio clienti e operatori.

Noi, all’Accademia Gilmont, abbiamo fatto la scelta opposta: innovare prima, non rattoppare dopo.
Ed è questa la differenza tra chi fa formazione per moda e chi forma veri professionisti del beauty.